Tempio Zen Gyogenji

Il Tempio

Cos’è un Tempio?

Un Tempio è prima di tutto un luogo di pratica. Nella tradizione Zen, il Tempio è lo spazio in cui si coltiva la consapevolezza attraverso gesti semplici: sedersi in silenzio, camminare, lavorare, respirare.

Tempio in Giappone

Gyōgenji (pronuncia: Ghio-ghen-gi) è il Tempio Zen della tradizione del Buddhismo Zen Sōtō situato al confine tra il Monferrato e le Langhe. Come nei grandi Templi giapponesi del lignaggio di Eiheiji e Sōjiji, anche qui la pratica principale è lo zazen, la meditazione seduta. Sedersi senza aspettative, senza scappare da nulla, solo restare presenti, radicati nel corpo, aperti a ciò che è.

Il nome stesso del Tempio racchiude il senso profondo di questo luogo. 行元寺 (Gyōgenji) si compone di tre ideogrammi:

  • 行 (Gyō) significa pratica, cammino spirituale, viaggio interiore, ma anche azione concreta nella vita quotidiana.
  • 元 (Gen) richiama l’origine, la sorgente, il principio, il fondamento, la radice essenziale di ogni cosa.
  • 寺 (Ji) indica il Tempio, lo spazio dedicato alla pratica e alla vita comunitaria.

Gyōgenji può quindi essere tradotto come “Il Tempio che è origine e sorgente della Pratica“, un luogo dove si ritorna all’essenziale, al principio stesso della consapevolezza e della vita.

Perché venire in un Tempio?

Venire in un tempio significa prendersi il tempo per fermarsi, ascoltare e ritrovare una connessione autentica con sé stessi e con la vita. Gyogenji, situato tra le colline delle Langhe a Costigliole d’Asti, è immerso in sei ettari di natura: orto, frutteto, apiario, boschi e spazi aperti dedicati alla pratica. Qui, la vita quotidiana si intreccia con lo zazen, il lavoro manuale e il rispetto per l’ambiente.

Meditazione al Tempio

Il Tempio Zen Gyogenji è l’espressione di un’esigenza concreta di un gruppo internazionale di persone sincere e dinamiche, è un potente esempio di come il cambiamento individuale possa portare a un impatto positivo sul mondo, è un luogo aperto a tutti coloro che vogliono avvicinarsi seriamente allo studio di sè.

Gyogenji funge da ponte tra l’antica tradizione della Scuola Buddhista dello Zen Soto e il moderno bisogno di pace, benessere spirituale e futuro sostenibile.

Oggi, molte persone vivono sofferenza e isolamento a causa di problemi fisici, mentali o sociali. La pratica Zen insegna che la sofferenza deriva spesso da una visione distorta di noi stessi. Non siamo definiti solo dai nostri pensieri o emozioni, ma il nostro Vero Sé è vasto e profondamente connesso all’universo e agli altri esseri viventi. Collegandosi a questa fonte profonda, realizziamo una grande libertà interiore.

Il tempio collabora con realtà impegnate nella tutela del territorio come LIPU, Legambiente, Confagricoltura, Aspromiele e il gruppo Agenda Ecologia Unione Buddhista Italiana, integrando la via dello Zen con la cura della terra e della biodiversità.

"Il nostro Vero Sé è vasto e profondamente connesso all'universo "

Struttura e spazi del Tempio

La costruzione dei nuovi edifici del Tempio segue i principi della bioedilizia, con materiali naturali e sostenibili pensati per il benessere delle persone e il rispetto dell’ambiente. Un impegno concreto per affrontare la crisi climatica e vivere in armonia con la natura.

Lavori di costruzione Tempio Zen Gyogenji

Realizzato secondo principi di bio-architettura, il complesso include le abitazioni per i monaci e la guida spirituale, un lungo refettorio con grandi aperture che offrono un profondo senso di connessione con l’ambiente e una spaziosa sala di meditazione chiamata “dojo”, caratterizzata da ampie finestre affacciate sulle Alpi e un tetto fatto con legno a vista.

Nell’area circostante il tempio:

  • Un orto rigenerativo di 3.000 metri quadrati su 3 terrazzamenti.
  • Un frutteto con alberi autoctoni.
  • Una nascente food forest con specie mellifere e tartufigene.
  • Una città per le api
  • Una città per gli uccelli e gli animali selvatici.
  • Un laghetto con carpe koi
  • Un percorso sensoriale immerso nella natura.

L’emblema

Il logo del Tempio raffigura il fiore del tiglio, un richiamo al legame profondo tra il Tempio e la terra su cui sorge, a Costigliole d’Asti. Secondo la tradizione locale, il nome “Costigliole” deriverebbe da Corte Costeliolae, poi evoluto in Costigliolis, con un doppio riferimento: alla posizione geografica, sulle colline, e all’essenza arborea un tempo diffusa in queste zone, il tiglio.

Il logo si ispira anche agli antichi stemmi delle casate giapponesi, che nel corso dei secoli sono stati adottati da molti templi Zen. In particolare, richiama gli emblemi dei due principali monasteri della tradizione Sōtō: Sōjiji ed Eiheiji.

Un segno semplice, che intreccia la storia del territorio con l’eredità spirituale del Tempio.